Il presidente cinese Xi Jinping ha invitato la nazione a un “avanzare con grande slancio”, come recita l’espressione “Bolan Zhuangkuo”. Il suo discorso di fine anno, citando il poeta Song Su Shi, è volto ad incoraggiare i cittadini e riaccendere l’orgoglio nazionale. Tuttavia, con la crisi economica causata dall’epidemia di Covid-19, il rapporto tra il Partito Comunista Cinese e la popolazione sembra essere incrinato. Le autorità di Pechino, di fronte alla necessità di riaprire gradualmente alcune attività, stanno tentando di raggiungere il picco dei contagi per far tornare alla normalità la popolazione cinese in vista del Capodanno Cinese, la festa più importante dell’anno. Tuttavia, l’improvviso cambio di marcia nella gestione della pandemia ha portato la Cina in una tempesta perfetta: un numero imprecisato di vittime, contagi esponenziali e reparti d’intensiva affollati. La discesa rapida del PIL ha posto la Repubblica Popolare al centro di tensioni internazionali con l’altra grande potenza – gli Stati Uniti – che rischiano di compromettere l’obbiettivo definito da Xi Jinping come “il sogno cinese”. Per uscire da questa situazione critica, il governo cinese sta optando per un rischio inevitabile: un salto nel buio che prevede l’accettazione del virus senza ricorrere a rigide misure anti-Covid, consapevole della presenza della variante omicron asintomatica per il 90% dei casi. Secondo le impressioni raccolte da un nostro connazionale che vive in Cina (Vincenzo Festa) le città hanno ripreso vigore e le persone stanno tornando a scendere in strada. Restano tuttavia scarsa trasparenza e riluttanza alla comunicazione dei dati da parte delle autorità cinesi che rendono impossibile disporre di un quadro completo della situazione. Ci si attende quindi che quest’anno l’influsso del coniglio sia davvero benefico portando a una vera rinascita del Paese in seguito all’annus horribilis 2020: l’anno del topo associato nell’oroscopo in Cina alla ricchezza ma anche alle atrocità.