Il presidente siriano Bashar al-Assad ha escluso ogni tipo di disgelo nei rapporti politici e diplomatici con la Turchia del presidente Recep Tayyep Erdogan fino a quando Ankara non rinuncerà all’occupazione militare di parte del territorio siriano e non cesserà il sostegno a gruppi terroristi. Lo si apprende da una nota dell’agenzia governativa siriana Sana, che riferisce di un incontro a Damasco tra Assad e Alexander Lavrentiev, inviato speciale del presidente russo Vladimir Putin.
Media turchi e mediorientali avevano in precedenza riferito della possibilità di un ripristino delle relazioni politiche tra i due paesi, ai ferri corti da più di 10 anni a seguito delle posizioni turche rispetto al conflitto siriano. Nelle ultime ore il ministro degli esteri turco Mevlut Cavusoglu aveva affermato che nei primi giorni di febbraio avrebbe potuto incontrare i colleghi siriano Faysal Miqdad e russo Sergeij Lavrov per un incontro tripartito auspicato più volte da Mosca.
Rispondendo a Lavrentiev che ha suggerito ad Assad di considerare la possibilità di far incontrare i ministri degli esteri turco e siriano, il presidente siriano ha ribadito che perché l’incontro possa essere fruttuoso devono essere rispettati due principali: la fine dell’occupazione militare turca del territorio siriano e la cessazione del sostegno da parte di Ankara a gruppi terroristi.
Damasco accusa da tempo Ankara di sostenere miliziani armati presenti nelle regioni nord-occidentali e settentrionali della Siria fuori dal controllo governativo. La Turchia infatti ha cooptato miliziani siriani nelle regioni di Idlib, Aleppo, Raqqa e Qamishli.
Per questo motivo, Bashar al-Assad ha escluso qualsiasi possibilità di ripristinare i rapporti con la Turchia fino a quando Ankara non rispetterà i due principali citati: cessazione dell’occupazione militare del territorio siriano e interruzione del sostegno ad attività terroristiche.