Bozzaggio in Repubblica Ceca: Petr Pavel Atlantista contro Andrej Babis Populista.

Un rappresentante del governo ceco ha dichiarato che i siti sono stati resi disponibili di nuovo dopo una breve interruzione, ma che le operazioni di voto non sono state influenzate.

In Repubblica Ceca, con lo spoglio di oltre il 99% dei seggi delle elezioni presidenziali, è certo il ballottaggio tra l’ex capo del Comitato militare della Nato, Petr Pavel, sostenuto da tre liste centriste e l’ex premier liberal-populista Andrej Babis, sostenuto dal partito Ano (“Sì”). Entrambi hanno ottenuto circa il 35% dei voti, con Pavel in testa di pochi decimali. Più indietro Danuse Nerudova (14%), docente universitaria, indipendente di orientamento progressista.
Le urne si sono chiuse con un’affluenza del 55%. Il presidente della Repubblica Ceca ha poteri limitati, ma tra questi c’è la possibilità di porre il veto sulle leggi del Parlamento.
Petr Pavel ha affermato che “con Babis rischiamo di scivolare verso il populismo”. Babis ha replicato accusando il governo di “antisocialità”. Nerudova si è detta intenzionata a sostenere Pavel: “C’è ancora un grande male qui, e si chiama Andrej Babis”.
Pavel sarebbe probabilmente presidente più filo-occidentale del presidente uscente Milos Zeman. Si dice favorevole ad ulteriori aiuti militari per l’Ucraina e all’adozione dell’euro. Babis è in relazioni cordiali con l’ungherese Viktor Orban ed è contrario a tali ausili.
Lunedì un tribunale ha assolto Babis dalle accuse di frode in un caso da 2 milioni di dollari. Alcuni siti web statali sarebbero stati oggetto di attacchi informatici DDoS da parte di un gruppo filo-russo, ma le operazioni di voto non sono state influenzate. Il ballottaggio è previsto per il 25 gennaio 2021.

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