Convenuti sullo stesso punto: "Siamo diventati ridicolizzati".

L’intera diatriba sulle regole delle primarie ha dimostrato quanto sia difficile per il Pd fare i conti con se stesso. Una situazione ai limiti del surreale, che ha motivato l’allarme esistenziale lanciato da un dirigente di lunga esperienza come l’ex capogruppo Luigi Zanda: «Il declino del Pd mi spaventa: è un pericolo per la tenuta dell’intero sistema politico». Il sindaco di Firenze Dario Nardella, che essendo il braccio destro del candidato segretario Bonaccini deve mostrarsi un po’ più ottimista, usa una metafora musicale: «Il Pd – dice – è come l’Incompiuta di Schubert, una sinfonia non completata». Anche se tutti – tranne evidentemente il Pd – hanno capito che a M5s non importa nulla di trattare, ma solo di incamerare i loro elettori. Mercoledì Pd e 5S si sono nettamente divisi sul decreto pro-Ucraina, e il dem Enrico Borghi ricorda: «Dopo quel voto non si può continuare a parlare di campo largo come se nulla fosse. Possiamo anche fischiettare e parlare di altro, ma una coalizione senza unità sulla politica estera non si può costruire. Sono cose essenziali».

In questa situazione caotica, è importante che il Partito Democratico non perda di vista il proprio obiettivo finale: riuscire a trovare una linea politica forte ed efficace in grado di raggiungere la maggioranza degli italiani. Il candidato dem alla guida della Regione Lombardia, Pierfrancesco Maiorino, definisce la diatriba last minute sulle regole delle primarie «assolutamente ridicola». Il favorito per la segreteria, Stefano Bonaccini, nasconde a stento la propria impazienza: «Non si può stare a discutere di regole dopo un congresso di sei mesi, così sembriamo marziani». Mentre sarebbe anche l’ora di occuparsi di politica, tanto per cambiare, perché «i voti degli italiani li prendiamo e li convinciamo su un’idea di sanità, scuola e ambiente».

È dunque fondamentale che il Partito Democratico trovi un modus operandi efficace in grado di convincere gli elettori italiani sull’importanza del voto democratico e sulla necessità del cambiamento reale attraverso le proposte politiche presentate da quest’ultimo. D’altro canto è essenziale che tutti i membri del partito mantengano altissima l’attenzione in vista della conclusione delle primarie: conclusivamente sarà infatti importante garantire che tutte le idee siano state approfondite adeguatamente ed esplorate fin nei minimi dettagli affinché si possano ottenere i risultati sperati al termine del processo creativo intrapreso.

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