I partiti della maggioranza e quelli delle opposizioni hanno raggiunto l’intesa sull’elezione dei dieci membri laici per il Consiglio Superiore della Magistratura. Nel pomeriggio i mugugni del Movimento 5 Stelle hanno portato ad un cambio in corso d’opera. La fumata bianca è arrivata con l’elezione di nove membri laici sui dieci: il meloniano Felice Giuffrè non ha superato il quorum e quindi servirà una nuova votazione, martedì prossimo, per la copertura del decimo posto.
Tutto è iniziato con le forti critiche mosse dal M5S al nome presentato da Fratelli d’Italia: Giuseppe Valentino, che ha poi deciso di fare un passo indietro ritirando la sua candidatura per via di una presunta indagine nella quale sarebbe coinvolto. Sulla decisione del Movimento sono arrivati commenti duri da parte di Lucio Malan, capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato, e di Tommaso Foti, capogruppo alla Camera.
Al posto di Valentino è stato scelto Giuffrè che ha incassato l’ok del Movimento, anche se non senza polemiche. Lo stesso discorso vale anche per Ernesto Carbone del Terzo Polo, che i 5 Stelle hanno bocciato. In questo caso il rischio è che oggi si eleggano solo 9 su 10 membri laici e si dovrà dunque convocare una nuova seduta comune del Parlamento per procedere al completamento dei componenti.
Inoltre, Verdi e Sinistra Italiana sono rimasti fuori dall’accordo, poiché i partiti al di fuori della maggioranza non erano stati coinvolti nella trattativa e i nomi proposti non li rappresentavano affatto.
Da segnalare che su un totale di 287 candidature presentate alla Camera dell’elezione dei dieci componenti del Consiglio Superiore della Magistratura, l’unico nome arrivato nella giornata odierna è Rosanna Natoli, candidatura proposta non personalmente ma da parlamentari.
La Legge prevedeva inoltre il rispetto dell’equilibrio di genere e Fratelli d’Italia ha proposto tre donne tra i quattro nomini presentati (Isabella Bertolini, Daniela Bianchini e Rosanna Natoli), come anche la Lega con Claudia Eccher insieme a Fabio Pinelli. Per quanto riguarda le opposizioni, invece, si son puntati solamente su candidature maschili con Roberto Romboli (PD), Michele Papa (M5S) ed Ernesto Carbone (Terzo Polo formato da Azione e Italia Viva).