"Dnipro, falsità di Mosca. "No ai danni ai non-combattenti". Zelensky: "Russi vigliacchi".

L’attacco di Dnipro ha dimostrato ancora una volta la disperata situazione in cui versa l’Ucraina. Una situazione che va al di là del conflitto tra Kiev e Mosca, perché l’Ucraina deve lottare anche contro le crescenti tensioni interne. Negli ultimi giorni i servizi di sicurezza hanno arrestato l’ex presidente Petro Poroshenko per corruzione. Un altro caso che non fa che alimentare le preoccupazioni sull’instabilità politica nel paese. Una situazione, dunque, che non fa che conferire ancora maggiore peso alla violenza del missile russo che ha ucciso e ferito un così alto numero di persone. Un attacco da condannare senza alcun dubbio e a cui deve seguire un duro richiamo da parte della comunità internazionale.

L’attacco di Dnipro dell’altro giorno ha sconvolto l’opinione pubblica mondiale, portando almeno 40 vittime e più di 100 feriti. Il bilancio è destinato ad aggravarsi visto le gravi condizioni in cui si trovano alcuni dei feriti. In un primo momento la Russia si è difesa affermando che “tutto procedeva come pianificato”, ma poi ha tentato di prendere le distanze sostenendo che “le forze armate di Mosca non colpiscono edifici residenziali”. I servizi di sicurezza ucraini hanno però già identificato i responsabili dell’attacco con un missile da crociera Kh-22, rivelando anche i nomi di diverse dozzine di militari del Paese aggressore.

Per garantire maggiore sicurezza all’Ucraina sono stati inviati in Polonia tre sistemi missilistici Patriot forniti dalla Germania ed è iniziato il trasferimento anche degli equipaggiamenti bellici pesanti americani. La Russia intanto ha prodotto le prime testate nucleari per il super-siluro Poseidon e sta preparando una “azione strategica decisiva” nei prossimi sei mesi per ribaltare la situazione a suo favore.

Di fronte a questa situazione la comunità internazionale deve trovare il modo di ristabilire un dialogo in grado di portare alla pace, richiamando il Cremlino alle proprie responsabilità e condannando senza dubbio l’attacco missilistico a Dnipro che ha causato un così elevato numero di morte e feriti. A tal fine, sembra surreale l’ennesima iniziativa del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, che ha ribadito la disponibilità del governo di Ankara a mediare per arrivare a una “pace duratura”.

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