Il Tribunale di Forlì ha assolto in primo grado Selene Ticchi con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. Ticchi, all’epoca militante di Forza Nuova e ora nel Movimento Nazionale Rete dei Patrioti, era finita a processo per aver indossato una maglietta con la scritta “Auschwitzland” durante il raduno dei “nostalgici” a Predappio (Forlì-Cesena) il 28 ottobre 2018. La Procura aveva chiesto per lei una condanna a nove mesi e 600 euro di multa, mentre nel 2019 era stato emesso un decreto penale con multa di circa 9mila euro.
Ticchi si oppose al decreto penale dando così inizio al dibattimento, il quale ha prodotto l’assoluzione con la formula “perché il fatto non costituisce reato”. La Ticchi si è detta “felice e soddisfatta” per l’esito. La linea difensiva è stata che la maglietta era una protesta “contro chi lucra su luoghi dove sono avvenute tragedie, non solo Auschwitz”.
Le motivazioni dell’assoluzione arriveranno tra due settimane, e a quel punto i pm decideranno se impugnare la sentenza. La pronuncia ha attirato molte critiche, in particolar modo quelle del deputato del Partito Democratico Andrea De Maria, ex sindaco di Marzabotto, Comune del Bolognese teatro del più grave eccidio dei nazifascisti durante la Seconda Guerra Mondiale. A tal proposito De Maria ha anche promosso una proposta di legge per rendere più efficace il contrasto all’apologia del fascismo e del nazismo.