Il procuratore di Nara ha accusato Tetsuya Yamagami, 42 anni, di omicidio e violazione della legge sulle armi da fuoco e sulle spade, in seguito a una perizia psichiatrica che non ha riscontrato alcuna malattia mentale che potesse influire sulle sue decisioni. L’incidente è avvenuto nella strada di fronte alla stazione Kintetsu Yamat-Saidaiji di Nara City, il 8 luglio.
Secondo le autorità giudiziarie giapponesi, non c’era motivo di incriminare Yamagami, poiché aveva fabbricato armi e polvere da sparo fatte in casa e aveva agito sistematicamente, anche tenendo traccia del programma dei discorsi dell’ex primo ministro Shinzo Abe.
Inoltre, la madre di Yamagami ha donato più di 700.000 euro alla Federazione delle Famiglie per la Pace e l’Unificazione del Mondo (ex Chiesa dell’Unificazione). La donna avrebbe anche donato l’eredità del padre di Yamagami alla stessa chiesa.
L’uomo aveva inviato una lettera poco prima dell’attacco per avvertire delle sue intenzioni e mostrare il suo forte risentimento nei confronti della Chiesa dell’Unificazione.
In seguito alle indagini sull’accaduto e alle accuse mosse nei confronti di Yamagami, la madre dell’uomo è ormai privata di tutti i suoi beni, con un destino ancora ignoto.