Il Consiglio di Stato sospende la sentenza del Tar che aveva impedito i lavori del Pnrr.

I lavori del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per lo snodo ferroviario di Bari possono ora procedere. Lo ha deciso il Consiglio di Stato che ha respinto il ricorso presentato dal comitato “Vedette delle Lame” e dal sindaco di Noicottaro, entrambi chiedevano l’annullamento dell’autorizzazione paesaggistica regionale. Si tratta del primo progetto Pnrr bloccato dal Tar. Il tribunale amministrativo di Puglia, infatti, aveva accolto due volte il ricorso del comitato locale, poi sbloccato dal Consiglio di Stato. Il governo Draghi, sulla vicenda, aveva chiesto ai Tar una più rapida decisione.

“Una sentenza assurda che punisce la Puglia e ferma il futuro”, dichiarò all’epoca il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, “adoro i mandorli e i carrubi, ma se per ogni iniziativa di sviluppo dobbiamo passare attraverso questi percorsi, l’Italia tra 20 anni sarà ancora ferma a chiedersi che cosa si debba fare”.

Rfi e Avvocatura dello Stato hanno così impugnato la sentenza del Tar al Conisglio di Stato: “Arrivati a questo punto – hanno spiegato – non sono più possibili ripensamenti. Non esistono alternative rispetto all’attuale tracciato del Nodo ferroviario di Bari: un’eventuale modifica del progetto comporterebbe l’azzeramento di tutto quanto fatto finora, compromettendo tra l’altro i 204 milioni di fondi Pnrr (su un costo totale di 391) impegnati per l’opera”.

Secondo il Consiglio di Stato, la delibera della giunta regionale n.130 del 2022 “rappresenta non una nuova autorizzazione paesaggistica bensì il rinnovo della precedente autorizzazione” e, come tale, “ben poteva essere rilasciata mediante la procedura semplificata”.

I giudici hanno spiegato nell’ordinanza che non era necessario ridiscutere da capo la scelta relativa al tracciato della linea ferroviaria poiché la Regione si è limitata a rinnovare la vecchia autorizzazione paesaggistica del 2014.

Inoltre, in assenza di circostanze di fatto sopravvenute e tenuto conto dello stadio avanzato del procedimento, “appare logico e coerente confermare la scelta localizzativa già operata e formalizzata in atti”.

L’udienza di merito è fissata per il prossimo 30 marzo. La Puglia spera ormai che nel 2026 le opere Pnrr possano finalmente essere completate.

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