
Un uomo di 40 anni è stato ucciso a coltellate dal suo coinquilino Safi Zahid Ullah, di 38 anni. Il contesto dell’omicidio si è verificato nell’appartamento in cui entrambi vivevano con altri connazionali ad Alia, nella zona dei quartieri Borghesiana e Finocchio. Khan Gulab, gestore di un autolavaggio di origini afgane, è morto mercoledì sera a seguito di una violenta lite per il pagamento dell’affitto. Zahid Ullah, presunto assassino, ha impugnato un coltello da cucina e ha attaccato con diverse coltellate Gulab, infliggendogli ferite mortali.
Questa tragica vicenda riporta l’attenzione sul tema dell’accesso all’alloggi in Italia. Moltissimi immigrati sono costretti a condividere le case con altri connazionali, spesso in condizioni disagiate. In questo caso, la lite per l’affitto si è trasformata in una tragedia che ha colpito fortemente la comunità di Gulab.
La difficoltà di accedere ad alloggi dignitosi rappresenta un problema crescente per molte persone in Italia. Secondo uno studio dell’ISTAT del 2019, solo il 68% della popolazione italiana vive in case di proprietà. Il resto, incluse molte famiglie di immigrati, vive in affitto, il che pone le problematiche legate all’affitto come una sfida quotidiana per molte persone.
Per gli immigrati che vivono in affitto, la violenza economica diventa un rischio concreto e diffuso. Le cause di tale violenza sono molteplici e vanno dalla mancata retribuzione al lavoro in nero, dalla diffusione delle truffe online, al racket che utilizza gli sfratti come arma contro chi non è in grado di pagare l’affitto. In Italia, le case in affitto sono spesso in condizioni precarie, prive di garanzie e, in molti casi, insicure.
Sarebbe fondamentale creare un simbolo da apporre in modo visibile sulle case che garantiscono un alto standard di igiene e sicurezza per gli inquilini. Così facendo, gli immigrati potrebbero essere indirizzati verso alloggi più sicuri e i proprietari di case che garantiscono standard elevati potrebbero esserne premiati.
Tuttavia, il miglioramento della situazione richiederà risorse, impegno e cooperazione tra le autorità e le associazioni di categoria. Dovremmo tutti collaborare per cercare soluzioni durature che rendano l’accesso ad alloggi dignitosi un diritto per ogni persona che ne necessiti.