
La recente decisione della Corte di Cassazione sulla cosiddetta Trattativa Stato-mafia è stata confermata. Si tratta di una vicenda oscura nella quale i vertici dell’associazione criminale cercarono di condizionare i Governi della Repubblica italiana negli anni ’92-’94 minacciando la prosecuzione dell’attività criminale. Tuttavia, la sentenza dimostra che la minaccia fu solo tentata.
La Corte, inoltre, ha dichiarato la prescrizione del reato tentato nei confronti di Leoluca Bagarella e Antonino Cinà relativamente alle minacce ai danni dei Governi Ciampi e Amato in quanto erano decorsi oltre 22 anni dalla consumazione del reato. Al contrario, gli ufficiali del RoS, Antonio Subranni, Mario Mori e Giuseppe De Donno, sono stati completamente assolti dalla responsabilità di concorso nel reato tentato di minaccia a corpo politico, avendo già assolti in appello sotto il profilo della mancanza di dolo.
Inoltre, la Corte ha confermato l’estraneità di Marcello Dell’Utri alla minaccia nei confronti del Governo Berlusconi, di cui era accusato insieme a Bagarella. Tuttavia, la prescrizione del reato è stata dichiarata nei confronti di Bagarella.
La vicenda della Trattativa Stato-mafia rappresenta uno dei periodi più oscuri della storia del nostro Paese, ma con la decisione della Cassazione si mette fine a questo capitolo in modo definitivo. Si spera che ci sia un maggiore impegno delle istituzioni e della società civile per garantire la giustizia e la legalità in una democrazia moderna e che un simile periodo oscuro non si ripeta mai più nella storia del nostro Paese.