Uccide Simba in un parco pubblico, la sindaca e l’assessore alla Sicurezza si stringono intorno alla famiglia
Anna Antonino ha affidato a Facebook una lunga lettera aperta indirizzata alla padrona del cane che nei giorni scorsi in un parco pubblico di Assago (nell’hinterland milanese) ha ucciso il suo Simba, un bastardino di dieci anni. L’episodio risale a mercoledì 4 gennaio, quando “mia figlia è uscita intorno alle 20,30 con il suo fidanzato per far fare una passeggiata a Simba e all’altro suo cane Musa – racconta – Lui era con Musa all’interno dell’area cani, mentre lei si trovava fuori insieme a Simba, che era al guinzaglio con il suo cappottino e la sua pettorina. Improvvisamente dall’area cani è uscito come un fulmine un incrocio tra un pitbull e qualche altra razza, che si è avventato alla gola di Simba”.
Il bastardino non ha avuto scampo, nonostante la padrona dell’altro animale, che non era al guinzaglio, abbia cercato di allontanarlo: “Mentre Simba stava morendo tra le braccia di mia figlia, quella donna ha spiegato che il cane non era suo ma di sua figlia e che erano disposte a darci un risarcimento – prosegue Antonino – Come si fa a parlare di soldi in un momento del genere? Dobbiamo ringraziare invece per la grande sensibilità una ragazza che lavora lì vicino: ha assistito alla scena ed è accorsa per confortare mia figlia e portarle un cellulare in modo che mi potesse chiamare”.
Così dopo pochi minuti Anna Antonino si è precipitata sul posto, come anche la vera proprietaria del pitbull, avvisata dalla madre: “Abbiamo chiamato i carabinieri, ma mia figlia non voleva sporgere denuncia perché non vogliamo assolutamente che l’altro cane venga abbattuto – sottolinea Antonino – Non è mai colpa degli animali, ma degli umani che non sanno come gestirli. Se fosse stato al guinzaglio, molto probabilmente sarebbe stato possibile trattenerlo”.
Tra i numerosi commenti di affetto e solidarietà postati sul gruppo “Sei di Assago se” dopo lo sfogo della donna, spiccano quelli della sindaca Lara Carano e dell’assessore alla Sicurezza Marco La Rosa: “Quanto successo mi rende molto addolorata e completamente sgomenta – ha scritto la prima cittadina – Avete tutta la mia comprensione per il vostro dolore. Io e l’assessore La Rosa ci stiamo informando per fare applicare le sanzioni e i controlli che prevede la normativa a riguardo”. E l’assessore alla Sicurezza fa eco: “Massimo supporto alla signora Anna. La Polizia locale si è prontamente attivata per gli approfondimenti di questo grave fatto”. Una dimostrazione di vicinanza che “ci ha fatto molto piacere, anche se nulla potrà restituirci il nostro Simba – sospira Anna Antonino – In famiglia eravamo tutti legatissimi a lui anche per le circostanze particolari in cui era arrivato: l’avevamo trovato tra la spazzatura, mentre eravamo in vacanza in Calabria, e ce n’eravamo subito innamorati. Pesava appena cinque chili, eppure era protettivo nei nostri confronti: faceva anche da antifurto, perché tempo fa aveva fatto scappare dei ladri che cercavano di entrare in casa”.
Nel post si legge: “Simba è stato ammazzato da chi non ha voluto riconoscere la pericolosità del proprio cane e l’ha portato in giro senza guinzaglio. Il mio cane non è morto in casa sua, ma in un freddo parco, non riesco a farmene una ragione”. La figlia della signora Antonino e la padrona del pitbull si erano accordate per incontrarsi, ma “poi loro hanno rimandato l’appuntamento e non si sono più fatti sentire – conclude la donna – Ora spero che venga fatta giustizia per Simba. Non voglio più leggere notizie del genere, non è giusto”.