L’Ucraina è giunta al giorno 333 della guerra che ha visto la sua terra coinvolta. Dopo il vertice di Ramstein, svoltosi tra Ue, Usa e Kiev, le autorità ucraine hanno messo l’accento sulla necessità di ottenere armi occidentali per contrastare la Russia.
Secondo il presidente ucraino, Petro Poroshenko, “l’indecisione delle potenze occidentali sull’invio di carri armati Leopard uccide i cittadini ucraini e minaccia la sicurezza dell’Europa”. Dall’altra parte, Mosca ha risposto con nuove minacce all’Occidente: “La fornitura di armi offensive a Kiev, da impiegare per attaccare città pacifiche o per occupare le nostre terre, porterebbe a un disastro globale”.
Intanto, secondo i media ucraini, le autorità del Paese hanno convocato alcuni alti funzionari del ministero della Difesa per rispondere alle accuse di corruzione mosse dalla stampa su alcuni acquisti alimentari effettuati dall’esercito a prezzi gonfiati.
In questa situazione di tensione, l’Ucraina chiede a Occidente e alla NATO un intervento rapido ed efficace per contrastare l’offensiva russa. Al contempo, Mosca invita a non interferire in questioni che considera come affari interni. Un punto importante da tenere in considerazione è la fine della guerra: secondo Poroshenko “solo con l’aiuto e il sostegno dell’Occidente possiamo raggiungere una soluzione giusta e permanente alla crisi in Ucraina”.