Dopo la manifestazione non preavvisata del 29 dicembre, gli anarchici tornano in piazza per protestare contro il regime del carcere duro imposto a Alfredo Cospito. Appuntamento domenica a Porta Genova per chiedere la revoca del 41 bis, mentre a Saronno è stata rivendicata una serie di danneggiamenti contro le istituzioni.
Dopo la manifestazione improvvisata del 29 dicembre, in risposta alla decisione del Questore di vietare quella organizzata a piazza Duomo, ieri sui siti d’area ne è stata preannunciata un’altra: appuntamento alle 15 di domenica a Porta Genova, per protestare contro il regime del carcere duro, al quale è sottoposto da otto mesi nel penitenziario di Sassari l’ideologo della Fai, Alfredo Cospito.
Cospito è in sciopero della fame dal 20 ottobre: ha perso 35 chili e le sue condizioni di salute sono sempre più critiche, soprattutto per il calo di potassio necessario per il funzionamento del cuore. Una situazione talmente preoccupante da indurre giuristi, intellettuali e religiosi a firmare un appello al ministro della Giustizia Carlo Nordio, per chiedere “un gesto di umanità e coraggio”: la revoca del 41 bis.
L’iniziativa di domenica è volta a mantenere viva e concreta la critica al regime di tortura che deriva dall’applicazione del 41 bis. Nel volantino diffuso on line si parla anche di assemblea e corteo.
Intanto, nella notte tra il 26 e il 27 dicembre a Saronno è stata rivendicata una serie di danneggiamenti contro le istituzioni da parte dei militanti anarchici: vetrate rotte nelle due banche e nell’ufficio postale con la scritta “Stato assassino. Alfredo libero”. Un modo per esprimere solidarietà ad Alfredo Cospito, condannato ad 10 anni e 8 mesi per gambizzazione ed a rischio ergastolo per l’attentato alla scuola allievi dei carabinieri.