Mortalità da Meningite Batterica: Valeria Fioravanti perde la vita a 27 anni a Roma dopo...

«Siamo arrabbiati con la burocrazia che ha preso il sopravvento sulla nostra vita – ha raccontato con un groppo in gola sua sorella, Emanuela – ma siamo ancora più arrabbiati con noi stessi perché non abbiamo saputo aiutarla».

La tragedia di Valeria Fioravanti: una morte che poteva essere evitata
Valeria Fioravanti, un’impiegata di Aeroporti di Roma e mamma di una bambina di 13 mesi, è deceduta ieri a 27 anni a causa di una meningite batterica. Un calvario iniziato il giorno di Natale, durante il quale la donna ha effettuato sette visite in quattro ospedali diversi senza che nessuno individuasse la patologia che l’ha poi portata alla morte. La Regione ha quindi disposto un audit per ricostruire quanto accaduto, ma ci vorrà qualche giorno.
Tutto è iniziato il 25 dicembre, quando la 27enne è stata operata al Campus Biomedico di Roma per un ascesso. Quarantotto ore dopo le dimissioni, Valeria si è recata al pronto soccorso del Policlinico Casilino accusando forti mal di testa, dolori alla schiena e al collo. Lì le è stata diagnosticata una forte cefalea e le è stato prescritto l’assunzione di antinfiammatori. Il dolore peggiorava e Valeria ritornava al Casilino dove, ancora una volta, veniva diagnosticato qualcos’altro: in questo caso una protrusione alla colonna vertebrale curabile con l’utilizzo di un collare per circa una settimana. Il problema della donna però peggiorava sempre più ed allora fu trasferita al Gemelli dove venne finalmente diagnosticata la meningite batterica, ma il virus era ormai in stato avanzato ed i medici non riuscirono a salvarla.
Sul caso la procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo per colpa medica contro ignoti. La famiglia della giovane madre ha presentato denuncia alla Polizia per quella morte che secondo loro poteva essere evitata e da cui si sentono profondamente responsabili: «Siamo arrabbiati con la burocrazia che ha preso il sopravvento sulla nostra vita – ha affermato con grande tristezza Emanuela Fioravanti, sorella della donna – ma siamo ancora più arrabbiati con noi stessi perché non abbiamo saputo aiutarla».

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