Nutrie, avvertimento a Roma. Rondinini, docente di zoologia: «Stato attuale...

Professor Carlo Rondinini, ordinario di Zoologia all’Università La Sapienza, ci spiega che cosa sta succedendo a Roma con la presenza di tante nutrie: «In realtà non dovrebbero esserci. Si tratta di una specie aliena, invasiva, che viene dal Sudamerica: praticamente ci siamo scambiati le nutrie con i castori. A Roma la nutria arrivò circa trent’anni fa, come animale da pelliccia. Poi qualche esemplare dev’essere scappato oppure è stato liberato. Ora sono fuori controllo».

Secondo il professor Rondinini, «il processo di eradicazione andava fatto subito, quando la popolazione era ancora ridotta. Adesso è impossibile, come lo sarebbe con i ratti». Le nutrie possono causare danni all’ambiente e economici per l’agricoltura. «La loro presenza è una spia degli squilibri che stiamo creando», afferma il professor Rondinini.

Secondo il professor Rondinini, le nutrie dovrebbero vivere lungo gli argini dei fiumi o dei laghi. La loro presenza in strada è un’anomalia dovuta al fatto che trovano da mangiare e rovistano tra i rifiuti perché il cibo presente nell’habitat non basta più a causa di una densità elevata di animali.

Questa problematica della fauna selvatica in città ha al centro della discussione l’abbondanza dei rifiuti in strada: se non trovassero il mangiare in strada le nutrie non continuerebbero a cercarlo così come accade con piccioni, gabbiani e cinghiali.

Non esiste una stima precisa su quante nutrie siano presenti nella Capitale ma sappiamo con certezza che negli ultimi mesi c’è stata una forte espansione del loro numero. Il professor Rondinini afferma che il primo modo per allontanare le specie selvatiche è togliere l’accesso alle risorse alimentari: «Questa è davvero una delle pochissime regole che funzionano sempre» conclude il professore.

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