L’altro ieri la città di Juliaca, in Perù, ha vissuto il suo giorno più tragico dall’inizio delle proteste dei supporter dell’ex presidente golpista Pedro Castillo. Circa 9.000 manifestanti della sinistra radicale si sono scontrati con la polizia intorno all’aeroporto Inca Manco Cápac. Il bilancio finale è di 18 persone uccise, compreso un poliziotto, 35 feriti civili e 75 feriti tra la polizia. Dopo l’ennesima tragedia, il primo ministro Alberto Otárola ha denunciato l’attacco sistematico di una violenta minoranza organizzata che intendeva occupare l’aeroporto per bloccare il trasporto di merci e medicine nella città. Come misura preventiva, è stato imposto il coprifuoco a Puno e divieto di ingresso in Perù a tempo indeterminato per l’ex presidente boliviano Evo Morales, accusato di finanziare progetti separatisti nel Sud del Paese.