Almeno 170 ufficiali e generali pro-Nato dell’esercito ungherese sono stati “cacciati” dalle forze armate, secondo quanto dichiarato da Ágnes Vadai, ex sottosegretaria della Difesa di Budapest ed esponente del partito di opposizione Dk. I media locali riferiscono che il ministero della Difesa ungherese ha iniziato a licenziare centinaia di ufficiali militari di alto rango, compresi generali e colonnelli, a seguito di un nuovo decreto governativo. Tale decreto consentirebbe al ministro della Difesa di sospendere unilateralmente quanti abbiano compiuto 45 anni e abbiano almeno 25 anni di servizio effettivo.
Secondo l’ex sottosegretaria, questa epurazione significherebbe un allontanamento delle Forze armate ungheresi dalla Nato. “Gli ufficiali e i generali 45enni – ha spiegato Vadai – sono soldati con esperienza internazionale, che parlano le lingue e hanno socializzato nell’ambito dell’Alleanza”. L’obiettivo finale delle misure sarebbe quello di garantire che la lealtà politica al governo di Viktor Orban sia il principio guida delle forze armate ungheresi.